Tango a Treviso con la Maestra Argentina Lidia Ferrari
18 gen 2023
L’«impulso sospeso» nel ballo della donna | Lidia Ferrari
Se la donna ha fatto un passo, o lo sta facendo, ma non sa quale sarà l’altro, il successivo, c’è un istante in cui le verrà trasmessa la nuova informazione: quello è un momento cruciale del ballo della donna.
Definisco «impulso sospeso» il momento in cui la ballerina si prende un certo tempo sul proprio asse per eseguire il pivot, e poi spostarsi verso un nuovo passo.
In quel momento si nota come balla la donna. In quel momento di passaggio del peso dovrà avere l’effetto di oscillazione, non di caduta. Non cade col peso bensì può mantenersi in equilibrio mentre continua a spostare il peso. È il passo “in essere”, e in quel momento si possono notare, in alcuni ballerini e ballerine, la qualità, la musicalità, la cadenza del loro ballo.
Questo può valere tanto per gli uomini come per le donne.
Una volta che il peso giunge al piede di base la donna riceve l’indicazione della continuità, di quel che viene dopo. È lì che situiamo il punto chiave del ballo della donna. Lì abbiamo quello che chiamiamo “impulso sospeso”. Lì la donna arriva e sospende per un micro secondo il passaggio del peso, si mantiene sul suo asse, sia che debba fare un pivot o un passo: si tratta di un istante – quasi impercettibile – di sospensione prima di fare il passo successivo.
È in quell’attimo che deve prendersi il tempo per ricevere l’indicazione della direzione del nuovo passo, ruotare e pivottare e proseguire nella direzione attesa nel proprio tempo di ballo. Non si tratta di una fermata, bensì di un impulso che viene mantenuto “come” in sospensione, mentre si realizza.
Il suo asse deve permanere stabile, pivottare col suo tempo, per capire la guida e per mettervi anche la sua musica.
È lì, in quel momento (sebbene, in realtà, in ogni momento) che dovrà essere ascoltata e aspettata dal leader (chi guida) nel ballo. È lì, soprattutto, che si crea la conversazione. Vale a dire, dove si prova che i ballerini si stanno ascoltando reciprocamente.
L’ “impulso sospeso” nell’ Ocho para Atrás
L’“impulso sospeso” è il nucleo centrale di tutto il ballo della donna, cosa molto evidente nell’ocho e nei giros. Soprattutto, nell’Ocho para Atrás, la figura chiave del ballo della donna. ...
Lì, lei potrà sentire, ricevere, percepire la proposta dell’uomo dal passo che segue e lì lei potrà continuare in modo scorrevole il suo ballo senza perdere l’asse e l’equilibrio. Ovviamente, la scioltezza e la spontaneità dei movimenti nel momento del ballo non consentono di osservare questo dettaglio dei movimenti, se non ad un occhio attento.
Nell’Ocho para Atrás si possono distinguere due movimenti: quello di “rotazione”, quando si rotea sul piede al momento del pivot, e quello di “traslazione (o spostamento)”, quando il corpo fa il passo, quando sposta l’asse del proprio corpo in qualche direzione... Questo è quasi impercettibile e molti ballerini non si accorgono di dare queste indicazioni mentre ballano. Altri non le marcano in modo diretto, e il pivot del movimento di rotazione viene eseguito dalla donna in maniera veloce, senza tener conto che il suo asse si trasla/sposta immediatamente.
Questo ha quale effetto un passo che sembra cadere, la ballerina sembra andare di fretta e, in molte occasioni, la conseguenza è quella dell’anticipare i passi del partner. Con questa risposta immediata, l’effetto dinamica del ballo sarà come se chi guida corresse dietro alla ballerina per non perderla.
Tanti autorevoli maestri di tango, come Virulazo o Petróleo, hanno segnalato che è molto importante l’ocho nel ballo della donna. Direi, soprattutto, l'ocho all’indietro.
Maggiori dettagli sul ballo della donna nel libro “Tango. I segreti di un ballo”, di Lidia Ferrari, Gremese Editore;
nel Capitolo: Consigli per il ballo della donna.
21 apr 2022
Sei appuntamenti con la maestra argentina LIDIA FERRARI
Sei appuntamenti per scoprire i segreti del vero Tango Argentino.
Calendario degli incontri in dettaglio:
1 Martedì 3 maggio FONDAMENTALI
Elementi essenziali, postura, abbraccio, connessione, camminata, musicalità e improvvisazione.
2 Martedì 10 maggio SACADAS
Chiavi per tutte le sacadas e come applicarle efficacemente nelle sequenze di ballo.
3 Martedì 17 maggio MUSICALITA' TANGO E VALS
Interpretazione del ritmo, cambio velocità e pause nel tango e nel vals criollo.
4 Martedì 24 maggio GIROS MILONGUEROS
Esercizio intensivo di coppia per l'abbraccio, la dissociazione e la guida nei giri e contro-giri.
5 Martedì 31 maggio MILONGA
Stage intensivo di milonga Lisa e con Traspié.
6 Martedì 7 giugno MUSICALITA' TANGO RITMICO E LENTO
Interpretazione del tempo, con riferimento alle orchestre Di Sarli e D'Arienzo.
Contributi di partecipazione:
Single € 15,00 singolo stage - € 80,00 pacchetto sei stage (pagato in anticipo);
Coppia € 25,00 singolo stage - € 140,00 pacchetto sei stage (pagato in anticipo).
L'attività è rivolta a ballerini di livello intermedio ed avanzato.
Ciascun interessato (single o in coppia) è invitato a compilare il presente modulo.
I posti sono limitati e, pertanto, è consigliato prenotare prima possibile la propria adesione ai sei stage in programma.
Ciascun interessato (single o in coppia) è invitato a compilare il presente modulo.
Per ogni altra informazione: 3358241406.
Sarà fornita una conferma di partecipazione, tramite e-mail.
Sarà fornita una conferma di partecipazione, tramite e-mail.
15 nov 2016
4 ott 2015
Ciclo di 4 Lezioni/Conferenze sul TANGO. PATRIMONIO DELLA UMANITÀ, per Lidia Ferrari
Ciclo di 4 Lezioni/Conferenze sul
TANGO:
Patrimonio della Umanità
per LIDIA FERRARI*
1) Giovedì 15 Ottobre – ore 15:30.
I luoghi del tango;
2) Giovedì 22 Ottobre – ore 15:30.
Le radici italiane del tango;
3) Giovedì 29 Ottobre – ore 15:30.
Le parole del tango;
4) Giovedì 5 Novembre – ore 15:30.
La musica
del tango: musicisti, compositori, direttori d'orchestra, cantanti (lezione di 2 ore, con ascolto
musicale)
*Lidia Ferrari: psicoanalista argentina, scrittrice e maestra di tango.
www.trevisotango.blogspot.com
UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ – SAN
DONÀ DI PIAVE, Venezia
Solo per iscritti alla Università
della Terza Età
Per informazioni e per
l’iscrizione ci si dovrà rivolgere alla Sede dell’UNIPER:
Monumento
ai Caduti, Viale della Libertà, 8 S. Donà di Piave
Tel./Fax 0421.331166
Orario
di segreteria: lunedì, mercoledì,
venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.001 mag 2015
LIDIA FERRARI in
“Il tango
prima e dopo Piazzolla”
In
occasione dello spettacolo del 9 maggio 2015 “Tango
for
Piazzolla” nel foyer del Teatro dalle ore 18.00 si terrà
la
conferenza dal titolo “Il tango prima e dopo Piazzolla”.
Relatrice
dell’incontro sarà Lidia Ferrari, maestra
argentina
di Tango, psicoanalista e scrittrice.
Lidia
Ferrari è maestra di Tango dal 1993 e il suo Studio
ha
formato centinaia di allievi provenienti da tutto il
mondo.
Come
maestra di Tango ha insegnato e insegna in
Argentina,
Uruguay, Francia, Italia, Spagna e Stati Uniti
e
si è esibita tanto in Argentina quanto all’estero. Lidia
Ferrari
ha scritto diversi libri e articoli sul Tango
pubblicati
in riviste nazionali e straniere, alcuni dei quali
si
possono leggere nel seguente sito:
Sabato 9 maggio 2015 ore
18.00 – INGRESSO LIBERO
Teatro Metropolitano
Astra
Via Giannino Ancillotto, 16 - San Dona’ di
Piave VE
tel. 0421-330836
23 nov 2013
PRESENTAZIONE del LIBRO di LIDIA FERRARI “TANGO. I SEGRETI DI UN BALLO”. A TREVISO, SILEA
PRESENTAZIONE del
LIBRO di LIDIA FERRARI “TANGO. I SEGRETI DI UN BALLO”. (a TREVISO, SILEA)
Ti proponiamo un incontro con altri amici che amano il tango e vogliono conoscere meglio i suoi segreti.
Sarà un incontro per parlare con l’autrice e tra di noi, fare domande, pensare insieme a
questo fenomeno che ci coinvolge tanto.
Mi piacerebbe avere un bel incontro di dialogo come quello che abbiamo fatto nella Ambasciata Argentina a Roma.
Siete tutti invitati. Ci sarà un piccolo buffet dopo la presentazione.
Luogo: Parco Comunale di Silea, Via Mazzini 1, Silea - TREVISO
Ingresso libero e gratuito
Per INFO:
trevisotango@gmail.com
Cell: 3473194936
www.trevisotango.blogspot. com
www.facebook.com/ TangoIsegretidiunballo
Ti proponiamo un incontro con altri amici che amano il tango e vogliono conoscere meglio i suoi segreti.
Sarà un incontro per parlare con l’autrice e tra di noi, fare domande, pensare insieme a
questo fenomeno che ci coinvolge tanto.
Mi piacerebbe avere un bel incontro di dialogo come quello che abbiamo fatto nella Ambasciata Argentina a Roma.
Siete tutti invitati. Ci sarà un piccolo buffet dopo la presentazione.
Luogo: Parco Comunale di Silea, Via Mazzini 1, Silea - TREVISO
Ingresso libero e gratuito
Per INFO:
trevisotango@gmail.com
Cell: 3473194936
www.trevisotango.blogspot.
www.facebook.com/
12 nov 2013
LIDIA FERRARI NELLA AMBASCIATA ARGENTINA IN ITALIA E IN RAI 1. Presentazione del libro "TANGO. I SEGRETI DI UN BALLO", di Lidia Ferrari
L’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia - Casa Argentina
ha il piacere di invitare al brunch letterario per la presentazione del libro
TANGO I SEGRETI DI UN BALLO di LIDIA FERRARI
Giovedì 14 novembre ore 13.00
Saranno presenti assieme all’autrice Antonio Lalli ed Emanuela Molinari
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Ambasciata Argentina – Casa Argentina
Via Veneto, 7 2° Piano – 00187 – Roma- Uscita Metrò Barberini
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L'autrice LIDIA FERRARI e stata invitata
al Programa
UNO MATTINA CAFFÈ, di RAI 1
UNO MATTINA CAFFÈ, di RAI 1
il 18 novembre 2013.
Intervista RAI 1:
1 set 2013
L'ABBRACCIO PORTEÑO Y EL TANGO, di Sergio Caregnato
L'abbraccio porteño e il tango
di Sergio Caregnato
Treviso
1/settembre/2013
di Sergio Caregnato
In
qualità di Italiano mi sono trovato a passeggiare per Buenos Aires
negli ultimi anni in diverse occasioni, tutte solo marginalmente
associate al tango. Non ero là per ballarlo, e non andavo a ballarlo se
non sporadicamente con alcuni amici che ho in quella città. Il tango è
diventato un dato di fondo della città, un articolo buono per il
merchandising turistico certo, ma non solo. Come il rumore del traffico,
i marciapiedi sbrecciati o le migliaia di 'folletos' che finiscono
invariabilmente per tapezzare i marciapiedi della città, offrendo
servizi la cui natura non occorre essere alfabetizzati per comprendere,
anche il tango si è fatto posto nella iconografia di Buenos Aires.
Intendo la Buenos Aires che conta, quella delle belle 'avenidas' alla
moda, dei bei palazzi, con locali per il tango che 'in estate' (vale a
dire per l'estate degli europei cioè ad agosto) si popolano di europei e
di italiani in particolare. Persino uno dei bei bar dell' aereoporto di
Ezeiza, rinnovato ed ampliato di recente, ora si chiama 'Tango bar',
scritta rossa su sfondo nero, naturalmente. Eccoci dunque arrivati al
campionato del mondo di tango (che non a caso si svolge ad agosto), al
tango patriomonio dell'Unesco, icona argentina, utile strumento di
rilancio, non solo economico, dell'immagine dell'argentina e della sua
capitale. La politica, cittadina o nazionale, non poteva rimanerne
fuori. Tutte cose buone, sia chiaro, ma che inducono utili riflessioni
sui percorsi dei fenomeni culturali a livello planetario, attivi anche
prima che internet trasformasse il pianeta in una specie di pollaio.
Il
tango è nato nelle 'boites' luride della Boca, forse. Ma arrivato a
Parigi negli anni dieci, è rientrato in Argentina, francesizzato. E ora
con questa 'nouvelle vague' tanguera i maestri del tango argentino sono
assai sensibili alle aspettative, spesso meri luoghi comuni, degli
apprendisti stranieri. L'invenzione di un tango 'nuevo' si pone
all'intersezione tra esigenze di mercato e quelle di fare cose vecchie
secondo una sensibilità autenticamente 'nueva', anche se non
necessariamente argentina. E poi diciamolo, un ballo che investe la sua
qualità profonda in una relazione intessuta di intimità vera, si esterna
con difficoltà. Il 'tango escenario' invece risponde perfettamente alle
richieste di un'immagine di cui, non a caso, la pubblicità si è
impossessata già da alcuni anni. Ora quindi non ci si deve stupire di
incontrare italiani che spiegano ai 'portenos' la loro città, o che
figurino benissimo nei campionati di tango o nelle 'milongas'. Ma non di
questa (dubbia) 'argentinità' del tango vi voglio parlare – come se il
tango fosse un insieme di figure da eseguire secondo una ben
confezionata retorica di cui i maestri locali sono gli eclusivi
amministratori. Al contrario, vorrei sottolineare che, invece,
nonostante questa pressione esercitata sul tango dall'industria
culturale, questo ballo tenacemente conserva qualcosa di fortemente
locale, qualcosa che si trova solamente qui, nel 'culo del mundo' come
si dice a Buenos Aires, e che esercita un'attrazione sugli stranieri
grazie ad un tratto che lo distingue, anche nettamente. Buenos Aires
lascia una traccia forte al visitatore occasionale e di quella traccia
il tango porta uno specimine. Ed è di questo che voglio occuparmi in
questa nota.
Questa nota non nasce dall'esperienza del
tango porteno, dalle osservazioni che si possono fare seduti al tavolo
di una milonga, sorseggiando un 'cortadito' o una 'Quilmes', oppure
gustando una 'empanada de jamon y queso' mentre una folla composita
balla. Nasce piuttosto da quello che si sente per strada, dalle
espressioni impiegate dagli abitanti di questa città quando si
incontrano, da come si rivolgono la parola, si abbracciano, si
stringono, dai sorrisi. Dalla convivialità. Vi è a Buenos Aires un modo
esplicito di coinvolgere il corpo nelle relazioni umane che trova un suo
corrispettivo linguistico nelle parole e con quelle si confondono. Si
tratta, nei contesti che sono più comuni e familiari, di espressioni di
cordialità, di piacere di incontrarsi, di stringersi ed abbracciarsi che
sono indicatori di un interesse per l'altro che nell'Italia in cui vivo
si è andato gradualmente perdendo, o forse non `mai esistito. Uno di
questi segni della lingua, uno dei più evidenti ma non forse il più
interessante, è l'uso dei vezzeggiativi. Paula diventa 'paulita', il
cortado, il 'cortadito' e tutto viene 'avvicinato' , familiarizzato,
piegato ad una logica che rende gli oggetti abbracciabili, fatti propri.
E' ben vero che questo potrebbe esssere riferito a qualunque area dove
si parli il castigliano. Ma camminando per la città e drizzando le
orecchie sentirete centinaia di espressioni di una socialità viva e
frizzante che conserva quella marca che Borges aveva definito 'fervor'.
Quando ci si incontra, ci si bacia sempre. Un solo bacio. E poi la lunga
serie di 'me alegro' o 'que alegria' oppure 'divino' , 'que placer
verte 'gracias, muy amable’. E’ la convenzione dell’educazione del
‘carino’ la cui sinceritá viene sottolineata dalla partecipazione del
corpo. E' un 'fervor' che l'anima portena non riesce a trattenere e che
il corpo continuamente interpreta, e che la mente indaga. Con la scusa
del tango, si scopre una Buenos Aires pulsante, vivace, ricchissima di
fermenti culturali, fatta di gente che cerca e ricerca, che si riunisce,
che discute con passione, che si pone il problema del mondo in cui
vive. Quel mondo, lo vuole comprendere, sentirlo vivo e attivo, lo vuole
'abbracciare'. Fare una conferenza a Buenos Aires singifica, il più
delle volte, attirare una folla interessata, vivace, competente,
entusiasta che si incontra in una sala di una università che in Europa
sarebbe giudicata 'male in arnese', ma dove la vita scorre e vi
trasmette vita. Questo è l'abbraccio porteno e di questa natura, l'
'abbraccio' del tango porta una traccia che è difficilmente
riporducibile e spiegabile al di fuori della città. Per il visitatore
sensibile, questo incontarsi, stringersi, abbracciarsi, oscillare
secondo un armonia spesso poco percepibile all'esterno è una delle anime
del Tango. L'abbraccio è la metafora poco esportabile di cui Buenos
Aires resta titolare esclusiva e forse anche inconsapevole, come siamo
spesso inconsapevoli di ciò che costituisce un tratto saliente della
nostra specificità culturale.
Naturalmente, per qualcuno
l'abbraccio resta solo un abbraccio, e fatto al club Los Bohemios della
Boca o a Treviso, o nella bassa Padana, poco cambia. Il Tango diventa in
questo caso, come nel caso di altri balli, una specie di ginnica che
coinvolge solo il corpo, o una strategia utile 'para levantar una mina'.
Un po' poco, forse, oppure no. Dipende.
Ma il tango ci
presenta l'abbraccio porteno in una forma intimamente pregnante, galante
e coinvolgente. Esiste però, nella Buenos Aires di oggi, anche un
abbraccio più ruvido ma non meno significativo. Quando si lascia il Club
“Los Bohemios” ci si trova in un quartiere che a Buenos Aires si
definirebbe, con un eufemismo, 'complicato'. Siamo nella Boca: le
costruzioni sono scalcinate, gira per la strada un'umanità che ci appare
'randagia' e poco raccomandabile, le macchine parcheggiate sono buone
per la demolizione, le porte e le finestre delle case, anche quelle
povere, sono protette da inferiate. Il Club ha un parcheggio custodito
al suo interno e i ragazzi che lo gestiscono sono affabili e
gentilissimi, ma fuori, quell'abbraccio che era nato, probabilente,
proprio in questo quartiere, assume un 'corpo' che è un'altra faccia
dell'Argentina. Una faccia ruvida e povera non rintracciabile nelle
belle milongas del centro, né nelle rappresentazioni 'mitologiche' dei
turisti, ma che tuttavia è ben presente, anche quando provoca rezioni
molto diverse, a tutti gli abitanti di questo paese. Anche di questo
aspetto nascosto, porta tracce l'abbraccio di Buenos Aires e del tango.
Treviso
1/settembre/2013
30 apr 2013
Jorge Firpo y Lidia Ferrari bailan en Caminito 14 - Venecia
Jorge Firpo & Lidia Ferrari bailan Pugliese en Caminito 14 - Musile di Piave (Venezia). Assoziacione Tango Tres Porteños - 27 Aprile 2013
Jorge Firpo y Lidia Ferrari - Milonga Brava de Canaro - Caminito 14 - Venecia
19 dic 2012
Articoli di Lidia Ferrari / Artículos de Lidia Ferrari
Articoli di Lidia Ferrari / Notas de Lidia Ferrari
ITALIANO:
Balliamo? o "Mirada y cabeceo" (sguardo e cenno col capo?): L’invito a ballare
Un po’ di calma, per favore!
LO STILE VERDUN PER BALLARE IL TANGOCASTELLANO:
El tango te lleva sin decirte adónde va
EL TRAFICO EN LAS MILONGAS
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